I meriti di Parolo per la crescita di Milinkovic-Savic
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  • Immagine del redattoreMondo Calcistico

I meriti di Parolo per la crescita di Milinkovic-Savic


Milinkovic-Savic era un attaccante aggiunto. Ma per permettere tutto questo c'era Parolo che si sacrificava, con tanta intelligenza.


In tanti si sono innamorati della prima versione di Milinkovic-Savic, un calciatore molto offensivo, meno attento alla fase difensiva, che faceva valere il suo fisico in più situazioni.

Da quando Inzaghi ha deciso di mettere Luis Alberto a centrocampo abbiamo visto un serbo diverso. L'ex allenatore della Lazio è riuscito a trasformarlo in un centrocampista completo. Come ribadito da Sarri di recente, Milinkovic-Savic e Luis Alberto a centrocampo devono essere aiutati anche dal resto della squadra. Quando a centrocampo giocava Parolo, il serbo riusciva ad essere molto più offensivo e sono innegabili i meriti avuti dal centrocampista italiano per la crescita del serbo.


Parolo (con l'aiuto di Lucas Leiva/Biglia) poteva permettere a Milinkovic-Savic di salire in più situazioni di gioco (non solo in fase offensiva).

Quindi Milinkovic-Savic poteva salire e poteva stare più tempo nella metà campo avversaria:

Questo avveniva anche quando c'era da pressare o marcare. In questa azione, ad esempio, vediamo il centrocampista serbo che va in marcamento su De Rossi per impedirgli di ricevere il pallone. Nel frattempo alle sue spalle Biglia e Parolo si dispongono a 2.


E ovviamente se gli avversari velocizzavano la manovra con dei rapidi lanci lunghi, Milinkovic-Savic rimaneva comunque più indietro rispetto all'azione. Inizialmente praticamente in linea con gli attaccanti:

Si può pensare ad un "l'azione si sviluppava nella zona di Milinkovic-Savic quindi è normale che salga lui"?. Non proprio.

Simone Inzaghi, ovviamente, cercava di imporre il proprio pressing per far sì che Milinkovic-Savic stesse alto e Parolo stesso più basso.

Quindi quei posizionamenti li possiamo notare in altre situazioni:

Immobile e Luis Alberto si adattano per far sì che ci sia lo spazio per il centrocampista serbo mentre Parolo rimane dietro assieme a Lucas Leiva.


E anche quando l'azione si sviluppava nella parte destra laziale, Parolo doveva comunque cercare di rimanere il più possibile a centrocampo lasciando Milinkovic-Savic in alto:

Anche i due attaccanti, quindi, dovevano adattarsi nelle situazioni di pressing. Ovviamente è meglio avere Milinkovic-Savic più vicino alla porta avversaria rispetto a Parolo. Il primo può subito essere pericoloso in avanti qualora si dovesse recuperare il pallone.

Il secondo può garantire molto più equilibrio e una miglior fase difensiva davanti alla difesa.

E questo accadeva anche nelle transizioni difensive.


Inizialmente vediamo Parolo più bloccato dietro mentre Milinkovic-Savic gioca tra le linee e diventa uno dei calciatori laziali più vicini alla porta avversaria:

Passaggio di Leiva in avanti ma la Lazio perde il pallone. Cosa succede subito dopo?

Subito riaggressione e ricerca immediata del recupero della palla in avanti con il centrocampista serbo che guida il pressing mentre Parolo rimane, nuovamente, più indietro.

Il centrocampista serbo diventava spesso il calciatore più offensivo della rosa. Molti lanci lunghi e alti avvenivano proprio per la sua testa o per i suoi piedi.


In questo caso lo vediamo dalla difesa, più precisamente da Radu:

Solitamente Luis Alberto si abbassava per creare gioco mentre Immobile cercava di muoversi per creare spazi oltre che per trovarne.


E questo potevamo vederlo anche dalla fascia opposta, in questo caso con Basta:

L'inserimento di Milinkovic-Savic era un'arma molto letale per la Lazio di Simone Inzaghi che, come ribadito in precedenza, poteva contare veramente su un attaccante aggiunto. Per questo, ovviamente, Parolo doveva comunque bloccarsi maggiormente dietro.

E questo avveniva anche durante il palleggio laziale:

Lucas Leiva (errore nell'immagine) e Parolo che rimangono più indietro per favorire il palleggio laziale mentre Milinkovic-Savic va tra le linee pronto a ricevere il pallone, sia tra difesa e centrocampo avversario e sia in area di rigore.


Lo stesso Parolo poteva cercare il centrocampista serbo con lanci lunghi:

Con Milinkovic-Savic che risulta essere il calciatore laziale più vicino all'area di rigore:


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