Mondo Calcistico
La Fase Difensiva dell'Udinese di Gotti
I punti di forza della fase difensiva dell'Udinese di Gotti (inizio campionato 2021-2022).
La questione assolutamente importante da sottolineare riguarda la compattezza che l'Udinese riesce ad avere in parecchie situazioni di gioco. Quando questa compattezza manca, infatti, le squadre avversarie riescono a far male ai bianconeri.
Nonostante io stia usando il termine "compattezza" bisogna anche entrare nell'ottica che l'Udinese di Gotti non ha problemi nel cercare l'1vs1 con gli avversari. Ovviamente in queste situazioni non bisogna solo parlare di uno o più reparti ma anche del singolo che ha un duello con l'avversario e lì si dovrà parlare della bravura di chi attacca, di chi difende e di chi li assiste.
In estate l'allenatore dell'Udinese disse che senza de Paul poteva pensare di cambiare modulo. Questo si è verificato? Andiamo subito a vederlo!
Come scritto in precedenza, l'Udinese cerca di avere tanta compattezza non solo con una squadra stretta ma anche corta:

Qui vediamo un centrocampo formato da Jajalo e Makengo e il tridente formato da Pereyra, Beto e Success. L'Udinese rimane compatto ma non si abbassa troppo. C'è comunque un po' di spazio tra difesa e porta, la squadra non è piazzata davanti all'area. Da qui, possiamo notare un cambiamento apportato da Gotti che ha come protagonista Roberto Pereyra. Se l'1-3-5-2 era l'arma ideale per poter sfruttare le caratteristiche di de Paul, ora l'allenatore dell'Udinese ha cercato di mettere al centro di tutto Pereyra, un calciatore che faceva comunque la differenza anche quando c'era l'ex numero 10 (ora all'Atletico Madrid). Il compito di Pereyra è quello di passare da attaccante esterno destro a mezzala destra:

In questo caso, quindi, vediamo Pereyra che si abbassa sulla linea dei centrocampisti formando un centrocampo a 3 con Jajalo (vertice basso) e Makengo (mezzala sinistra).
Cambio modulo verificato? Dipende dalle situazioni di gioco e dipende dalla strategia di gara imposta da Gotti.
Uno dei problemi che gli avversari dell'Udinese possono avere riguarda proprio il dover arginare la compattezza della squadra.
Se il giro palla non è ottimale, se non ci sono i giusti smarcamenti e, soprattutto, si cerca di sfondare per vie centrali, gli avversari possono avere problemi nel giocare spalle alla porta.

Ed ecco che, in questo caso l'Inter e Calhanoglu, gli avversari cercano di giocare per vie centrali ma sono costretti a giocare spalle ai difendenti dell'Udinese e a doversi scontrare con la densità notevole dei bianconeri.
Un difensore che sa mettere in difficoltà gli attaccanti (calciatori che attaccano) proprio in queste situazioni è Samir.
Il difensore bianconero è, alla 12° giornata, il 3° calciatore della Serie A (secondo i dati della Lega Serie A) ad aver eseguito più recuperi: 111 in 12 partite e 1015 minuti. Davanti a lui solo Bremer (136) e Colley della Sampdoria (123). Nella top 10 anche Nuytinck, al nono posto, con 90 recuperi al pari di Ceccaroni e Strandberg. Per completare il terzetto difensivo dobbiamo considerare anche Becao al 26° posto con 74 recuperi.
Da qui possiamo notare anche come buona parte dei dati di Samir vengano dagli anticipi:

Qui, ad esempio, contro Dzeko (non il più facile da anticipare). Il difensore dell'Udinese si prende anche un bel rischio visto che sta concedendo il centro all'attaccante dell'Inter.
La bravura di Samir negli anticipi dipende molto dalla tempistica dei suoi movimenti, sia con la percezione della mente che con il corpo per l'effettivo anticipo.
In questo anticipo, ad esempio, vediamo Samir che parte da molto lontano da Dzeko:

Prendo di proposito l'immagine in cui il pallone è già partito per far notare la distanza tra Samir e Dzeko. Il difensore dell'Udinese è sicuramente più mobile e meno statico rispetto all'attaccante dell'Inter, ma la sua tempistica unita alla sua velocità e alla sua mentalità adeguata al contesto riesce a far sì che ci sia un altro anticipo nei confronti di Dzeko.
I difensori dell'Udinese sanno perfettamente che in tante situazioni potranno trovarsi in un 1vs1:

Come in questo caso in cui vediamo due situazioni descritte prima (l'Udinese che non rimane troppo vicina alla propria porta e che, quindi, concede un eventuale lancio in profondità all'Inter) e il non aver problemi dei duelli.
Tutto questo, però, non deve confondere dal fatto che anche il centrocampo riesca a dare un buonissimo aiuto alla propria difesa.

In questo caso vediamo Jajalo che aiuta la difesa e si mette proprio davanti a Correa per cercare di impedire un eventuale passaggio tra Barella e lo stesso argentino interista. Qui bellissima lettura del centrocampista interista.
Quando parlo dell'Udinese che non è troppo basso parlo anche del fatto che la linea difensiva sappia interpretare molto bene l'elastico difensivo.

In questa azione vediamo Skriniar che può lanciare la palla e la linea difensiva dell'Udinese che scatta subito verso la propria porta cercando di impedire che gli attaccanti dell'Inter possano superarli. Certo, c'è il rischio che facendo allungare la difesa bianconera, allontanandola dal centrocampo, ci possa essere più spazio tra le linee, ma qui ritorniamo al discorso dei difensori dell'Udinese che sanno affrontare bene i duelli.