Lazzari sarà un titolare di Sarri?
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  • Immagine del redattoreMondo Calcistico

Lazzari sarà un titolare di Sarri?


Dopo un'iniziale grandissima fiducia e un piccolo infortunio, Lazzari non è risultato il titolarissimo della Lazio. Tre (3) partite da titolare in sette (7) giornate di Serie A. Tre (3) partite in cui l'esterno è subentrato dalla panchina e una partita in cui Lazzari non ha giocato nemmeno un secondo.

Due (2) partite da titolare su due (2) partite in Europa League.


Maurizio Sarri ha deciso di puntare subito forte su Lazzari e nelle prime due partite della stagione lo ha messo titolare. Nella seconda partita, però, Lazzari si è fatto male riuscendo, anche grazie alla sosta delle Nazionali, a non perdere nessuna partita. Da lì, però, Marusic ha preso il posto. Addirittura nel Derby di Roma, Lazzari è rimasto in panchina. Ma perché tutto questo?

Sarri ha subito cercato di sfruttare la spinta offensiva di Lazzari per proporre un determinato tipo di calcio. Spesso vedevamo Lazzari lanciato in avanti risultando più offensivo di altri calciatori che giocano in attacco. Un qualcosa che può comunque piacere all'allenatore della Lazio e, infatti, il problema non sta proprio in questo. Uno degli argomenti principali dell'estate laziale è stato “ma Lazzari può giocare nella difesa a 4?". Il problema non riguarda il poter giocare o meno. Lazzari lo può fare. La questione non riguarda solo la tattica individuale quindi il “ci sa giocare?” ma riguarda altre questioni. Parlando di fase difensiva, ovviamente, non bisogna solo limitarsi a dire “non sa difendere” ma bisogna parlare del fatto che un calciatore offensivo come Lazzari è costretto, inevitabilmente, a lasciare degli spazi, soprattutto nelle transizioni difensive. Il resto della squadra riesce a sopperire a determinati spazi liberi?

In poche parole bisognerebbe capire se il difensore centrale destro e il centrocampo possa favorire le scorribande di Lazzari. Per fare un esempio: nella Lazio c'è un Tomori e/o un Kessié che riescono a coprire Theo Hernandez?

Qui, ad esempio, vediamo una delle tante situazioni in cui Kessié ha coperto Theo Hernandez. PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO CLICCA QUI.

Nel centrocampo laziale c'è senza dubbio Lucas Leiva che ha determinati compiti difensivi e di copertura ma non può bastare da solo, ancor più se su quella fascia, in avanti, agiscono Felipe Anderson o Pedro e, da mezzala, Milinkovic-Savic che è un calciatore da mandare in avanti e non sempre e solo indietro per coprire. Qui, ad esempio, vediamo Milinkovic-Savic che copre Lazzari e cerca di dare sostegno a chi è davanti.


Qui, ad esempio, vediamo addirittura Pedro, l'attaccante esterno, farlo.

Più precisamente Lykogiannis sta lanciando la palla in avanti e Pedro va a difendere.

Luiz Felipe riuscirebbe a difendere senza aiuti? Ad ora la questione è un po' complicata perché non dipende solo da lui.

Non si pensi, però, che sia solo un discorso di fase difensiva. Maurizio Sarri ha dimostrato, negli anni, di voler un'organizzazione abbastanza rigida. L'improvvisazione va bene, ma vicino alla porta avversaria. Lazzari, però, è un calciatore un po' anarchico e l'anarchia non piace a Sarri. Un tocco in più, un dribbling provato invece di un passaggio, uno smarcamento mancato nelle retrovie ed ecco che Sarri potrebbe arrabbiarsi. Tutte questioni che, ad esempio, vengono garantite da Marusic e Hysaj, due calciatori che non hanno la pericolosità offensiva di Lazzari ma che danno più affidabilità in fase difensiva, in fase di transizione difensiva e nella costruzione del gioco.


Quale potrebbe essere, quindi, la soluzione? Sarri non può trasformare Lazzari in un altro calciatore. Non solo sarebbe quasi impossibile ma sarebbe anche deleterio. Allo stesso tempo Lazzari non può rimanere lo stesso calciatore. La questione principale, in questi casi, riguarda il “venirsi incontro”. Il tutto, solitamente, parte proprio dall'allenatore che cerca di far migliorare il calciatore in determinate caratteristiche richieste dallo stesso. Il calciatore dovrà essere intelligente, e Lazzari lo è, nel recepire tutto.


Ma proprio perché la questione non riguarda solo la tattica individuale, il lavoro da fare sarà anche sul resto della squadra, sulla fase difensiva e sulla fase di transizione difensiva.

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